Il Ritorno del Fuoco è un working-title che designa la fase e le attività di studio, sperimentazione e ricerca relative ai nostri progetti su Giordano Bruno, Santa Inquisizione, libero pensiero, religiosità e fede, musica e tecnica antiche e moderna nell’ottica di un nuovo umanesimo tecnologico. Vedi Infinite Worlds
Opera-aperta
Il lavoro è ispirato alla vicenda e al pensiero di Giordano Bruno come origine e simbolo di un pensiero naturale che, rispondendo ad una necessità particolarmente attuale, riesce a conciliare scienza e spiritualità in maniera fondamentalmente moderna facendoci sorridere (è chiaramente un eufemismo) dei molti crismi, fanatismi, Islamismi, accademismi, capitalismi, Cristianesimi e tecnocrazie di quest’era. Eliminata infine con estrema naturalezza la necessità di Dio oggi ‘crediamo’ nel denaro o nel Large Hardron Collider. Ma crediamo veramente?... e in noi come specie? Molta arte, cultura e politica attuale ci fanno decisamente optare per una risposta negativa. Siamo ancora capaci di passione e spiritualità? Siamo troppi? Troppo stupidi? Queste alcune delle questioni che animano la nostra ricerca.
Partendo da e ritornando a Bruno il lavoro propone una serie di visioni- riflessioni sul rapporto uomo-spiritualità-fede-natura e, di conseguenza, sull’estasi e perversione religiosa, sul senso moderno di sensualità, sessualità e bellezza, sulla libertà di pensiero e di espressione (che Saviano e Berlusconi hanno dimostrato essere ancora oggi problematiche). Qui ce ne parlano però personaggi antichi, grandi mistiche quali Angela da Foligno, Maddalena dei Pazzi e una Santa Teresa d’Avila, uomo. Ma anche lo stesso Giordano Bruno intervistato prima del rogo da un improbabile inviato contemporaneo, Philosophia ed un caricaturale e ironicissimo Grande Inquisitore, donna. Ma ogni voce è canto-suono e tutto è intriso di musica, di immagine, un tutto che sempre è se stesso ma cambia forma in continuo divenire .
La modalità di pensiero che Bruno suggerisce è per forza di cose ‘aperta’ ossia non vincolata ad una precisa modalità di presentazione, struttura o ad un unico fulcro centrale. Cosi’ il nostro lavoro è, nella forma e in parte anche nei nei contenuti, ‘opera apera’ ... una temporanea composizione e cristallizzazione tangibile di un continuo umano cercare. Ai confini non tracciati tra installazione, video, teatro, danza, musica ed arti elettroniche Il Ritorno del Fuoco si fonda sulla relazione tra queste discipline. Il progetto è quindi per natura adattabile a vari formati di presentazione: video-installazione ‘site-specific’, percorso teatralizzato o ‘via crucis’ con proiezioni e multiple ‘stazioni video’ con interazioni che coinvogono anche il pubblico, film, spettacolo teatrale etc...
Il lavoro stato concepito così come open-work per ‘quadri’ o moduli che possono variare per ordine e contenuti aggiornandosi di volta in volta, rendendo attiva, tramite riprese in tempo reale e semplici tecnologie interattive, anche la partecipazione dello spazio e dello spettatore, stimolato così a riflettere sulla propria spiritualità e ‘filosofia’ di vita.
L’idea viene quindi a concretizzarsi collaborativamente con la struttura ospitante anche da un punto di vista curatoriale e la sua realizzazione è sempre contestualizzata agli spazi proposti.
Coproduzioni
Per sostenere e sviluppare il progetto cerchiamo sponsor e co-produttori disposti ad investire piccole somme o risorse (location/attrezzature/competenze/reti di conoscenze e distribuzione). Per contribuire al progetto seguire (link|co-produttori).
Quadri di libero pensiero e umanita’
Il soggetto, curato da Francesca Sarah Toich, incorpora nozioni e frammenti elaborati a partire da testi Bruniani e non. Tale elaborazione e' finalizzata a trasmettere non solo ‘la storia’ di Bruno ma soprattutto il messaggio da lui concepito. Abbiamo infatti scelto di strutturare il lavoro attorno ad una immaginaria conversazione o ‘intervista impossibile’ al filosofo con la quale egli ci rivela il suo pensiero in toni colloquiali e comprensibili. Le varie fasi del discorso sono intervallate quindi da visioni poetiche, ora astratte ora molto esplicite e crude, tutte riconducibili ed ispirate ai pensieri esposti.
Nella progetto parola, musica, gesto e immagine sono inscindibili e si determinano vicendevolmente anche grazie alla presenza, non invasiva ma centrale, dell’elettronica. Telecamere e microfoni permettono agli attori di controllare le interazioni tra movimento, suono e illuminazione. La videoproiezione va a sostituire o ad integrare l'illuminazione tradizionale consentendo un diverso dinamismo della luce e alterando la percezione prospettico-spaziale.
Nota dell’autrice del testo:
Perchè il teatro? Perchè Bruno, come Cristo, come san Francesco, è teatrale: dispiega la sua poetica nello spazio e nel tempo con il suo corpo, il suo, appunto, comportamento.
È artista: intaglia da se medesimo i legni per le sue incisioni simboliche, scrive in forma di dialogo teatrale e in volgare, perchè non è un accademico anche se parla agli accademici.
In realtà Bruno parla a tutti e con ognuno applica la sua scienza.
Questo sarebbe il compito del teatro: mostrare attraverso il proprio corpo e voce quello che l'uomo potrebbe diventare.
Certo, è un tipo di teatro, ma forse è quello che ci serve per scaldarci un po' senza riaccendere roghi.
Roghi della memoria, questa volta, ma penso che alle volte siano ancora più gravi.
Nonostante i teatrini della tortura, l'angoscia permanente come testimonianza dell'epoca, nel corso dello spettacolo la musica non mancherà di sottolineare al contrario la felicità del pensiero bruniano, fino all'incendio-assassino che lo consacrerà martire del libero pensiero, come se luce da luce, ombra da ombra, conducessero alla medesima strada:la verità interiore contro la verità esteriore, nell'eterno doppio di ragione contro potere.
Non è un elogio del sacrificio, ma un inno alla vera vita eterna che è nell'uomo come nello scorrere degli astri.
Bruno è attuale perchè oggi abbiamo la libertà di capirlo.
Sarebbe bello ascoltarlo.
Per questo uno evento teatral-musicale.
Lo spettacolo si divide in quadri che scandagliano ciò che è oscuro ed ignoto attraverso ciò che è ancora più oscuro ed ignoto: l'epoca del nolano vista attraverso la sua magica dottrina.
Si vuole raccontare il pensiero di Bruno a partire dall'oblio del canto dei concetti, dove i due personaggi, Philosophia e Bruno, intersecano tautologie, idee politiche e metafisiche.
Sopra tutto, la Santa Inquisizione, una fanciulla demone dalla voce angelica e terribile scortata da ombre circolari, prepara la mortale macchina dell'omicidio culturale.
Uno spettacolo che non segue il corso di una narrazione ma un teatro musicale teso ad evocare l'attimo eterno in cui viene crocifissa la ragione in virtù di un potere occulto e crudele quale fu l'inquisizione.
Come un ‘sole carico d'amore’ avvolto da un mondo di tenebre , Bruno si muove criticamente nel canto delle sue idee consapevole ma incurante del pericolo dettato dalla sua avanguardia.
Il titolo “Il ritorno del fuoco” si ispira al pericolosissimo ritorno di fiamma, che quando meno ce lo si aspetta, arriva e illumina o distrugge all'improvviso.
Per me approdare alla filosofia di Bruno, che riesce a unire e trasformare le dottrine personalmente più care, è stato un vero ritorno di fiamma.
Mentre guardavo un focherello spegnersi, improvvisamente, furiosamente, si è riacceso.
Penso che un'esperienza del genere vada condivisa.
Auguro dunque a tutti, un bel ritorno di fiamma.
Buon ascolto.
Credits
Di: Andrea Santini & Francesca Sarah Toich
Prodotto da Ubikteatro con
Giacomo Trevisan
Ilaria Pasqualetto
Massimo Cemolani
Musiche originali di: Pier Paolo Ciurlia eseguite da ‘Il Sistro Barocco’:
Maria Jovanovic (spinetta/voce), Rosita Ippolito (viola da gamba), Pier Paolo Ciurlia (tiorba/vihuela)
Con la partecipazione di:
Pierpaolo Comini, Mela Boev, Livio Pacella, Dragana Milosevic, Vito Faggionato, Nicoletta Cabassi
Musica elettronica, programmazione, interazioni, fotografia, luci ed effetti visivi: Andrea Santini
Costumi: Ilaria Pasqualetto
Trucco: Francesca Sarah Toich
Assistenza tecnica: Massimo Cemolani
Photo credits: Massimo Cemolani
Si ringraziano: Livio Pacella, Dragana Milosevic, Teatro Busnelli Dueville, Paolo del Cengio, Stefano Piermatteo.